sabato, dicembre 30, 2006

IL CORAGGIO UNO NON SE LO PUO' DARE

Nel suo Editoriale di giovedì 28 dicembre, il Direttore di Tuttosport Giancarlo Padovan commentava stralci di un’intervista concessa dal presidente dell’inter Minimo Moratti a Franco Rossi.

Non potete immaginare il nostro stupore nell’apprendere dal sito "francorossi.com" che Franco Rossi è un giornalista sportivo!... giornalista? forse, ma “sportivo” ci sembra davvero troppo...! Comunque veniamo al punto.

Alla domanda: “dopo tanti mesi c’è chi sostiene che lo scudetto che l’inter ha sulle maglie sia immeritato e che l’attuale campionato sia sminuito dall’assenza della Juve” il presidente dell'inter risponde: “Carl Lewis vinse a Seul perché Ben Johnson barò e se negli ultimi anni qualcuno ha barato, come ha riconosciuto la giustizia sportiva, è giusto che sia stato premiato chi si è comportato correttamente”.

Punto. Fine delle trasmissioni.
Beh, che cosa vi aspettavate?... che un Rossi improvvisamente pervaso da senso critico, da onestà intellettuale e da un briciolo di coraggio, si permettesse di replicare:
“ma lei, padrone, come giudica il comportamento dell’inter in relazione allo scandalo del passaporto falso di Recoba? Ritiene corretto falsificare documenti della Repubblica Italiana per poter mettere in campo un giocatore extra comunitario?..."
Questo invece è il commento di Giancarlo Padovan stralciato dal suo Editoriale. E' una "risposta a distanza" ma acuta e centrata, come sempre.
"Come tutti sanno, tranne forse lei, Lewis fu trovato positivo già ai Trials dell’88 (quindi prima di Seul) e protetto dalla sua federazione. Per stessa ammissione dell’interessato, la positività risultò altre due volte. E, però, mai fu rivelata. Un po’ come certi club solo sfiorati da Calciopoli, ma misteriosamente illesi. Come se tante telefonate, che l’ex designatore Paolo Bergamo giura di avere ricevute, fossero provvidenzialmente sparite. Cancellate con un colpo di clic. Un lavoretto scientifico. A tavolino per l’appunto."
L’Editoriale di Giancarlo Padovan è pubblicato in versione integrale nella nostra "Rassegna Stampa" (titolo: "E Moratti scivola anche su Carl Lewis").

domenica, dicembre 24, 2006

LETTERA A BABBO NATALE

Caro Babbo Natale, quest'anno noi non ti chiederemo nessun regalo personale. Ci sentiremmo infatti più appagati se tu potessi riservare la tua proverbiale generosità e le tue energie, oltre che per i milioni di bambini che aspettano con impazienza ed eccitazione i tuoi regali da tutte le parti del mondo, anche per aiutare le persone ad eliminare i propri difetti, le proprie carenze e le proprie inadeguatezze. Sappiamo bene che ci sono casi disperati per i quali forse occorrerebbero interventi da più in alto, tuttavia la nostra fiducia e stima nei tuoi confronti è tale che ti saremo comunque riconoscenti per qualsiasi cosa riuscirai a fare tra quelle che abbiamo elencato qui di seguito:
  1. dotare Conigli Gigli di due palle d'acciaio affinchè smetta di fare il servo di Moratti
  2. procurare a Lapo Elkann una tata tedesca in grado di rieducarlo ripartendo dalla base
  3. per suo fratello Jaki: organizzare sedute di psicanalisi per fargli capire che lui NON è suo nonno
  4. all'Avv. Cazzone: regalare una museruola per farlo tacere
  5. a Guido Rossi e Borrelli: una seconda vita da prigionieri di un gulag sovietico per sperimentare sulla loro pelle il sistema di giustizia da loro applicato
  6. a Tronchetti: regalare il kit del "giovane detective" così imparerà ad intercettare senza farsi scoprire
  7. per Minimo Moratti fai tu, è talmente sfigato che non ci viene in mente niente.
Grazie ancora Babbo Natale per tutto quello che riuscirai a fare.

venerdì, dicembre 22, 2006

BUONE FESTE ANCHE AI MEDIOCRI: L'inter COME METAFORA DELL'ITALIA

Che il Paese Italia vada a scatafascio non v'è alcun dubbio e ciò avviene in grandissima parte perchè in Italia, a differenza degli altri paesi ricchi o poveri che siano, la mediocrità viene sempre premiata a scapito dell'eccellenza.

Gli esempi grandi e piccoli sono sotto gli occhi di tutti e chi risiede nella Terra dei Kaki si imbatte quotidianamente in situazioni dove vince il peggiore. Non a caso quando l'Italiano medio vuole difedendere od esaltare i meriti della terra natìa, il più delle volte deve sciorinare "il Rinascimento", "tutte le bellezze che ha il paese", "pensate alle opere d'arte". Per lo più si tratta di fatti avvenuti qualche secolo addietro, più o meno all'epoca in cui nasceva la nostra classe politica, oramai seguita con interesse solo da qualche vetero comunista e dagli egittologi avvezzi allo studio delle mummie.

In una simile situazione il calcio non poteva rappresentare un'eccezione ed il sistema Italia fatto dal potere politico dell'asse Bertinotti-Prodi, pesantemente sponsorizzati economicamente dall'asse finanziario Trochetti-Moratti, a pochi giorni dalla presa del potere ha pensato bene di prendere anche due piccioni con una fava; hanno fatto fuori (sportivamente si intende, anche se i finti suicidi - reali omicidi di personale addetto alle intercettazioni Telecom farebbe sospettare di peggio) chi intralciava i sogni di gloria di entrambi, ossia il Milan dell'odiato Berlusca (insieme alla Lazio tanto per punire una tifoseria schierata) per l'asse politico e la Juventus per l'asse finanziario (e siccome con la Fiorentina in corsa era comunque troppo difficile vincere il campionato hanno fatto fuori anche lei). Il tutto grazie all'intervento del governo che metteva un uomo di Bertinotti (l'ex senatore comunista e consigliere dell'inter Guido Rossi poi coadiuvato da Stalin Borrelli) nella posizione giusta per uccidere avversari politici e sportivi.

Ci piacerebbe affermare queste cose perchè accecati dal tifo, ma purtroppo le cose stanno veramente così (e lo sanno anche molti interisti).

Ed eccoci quì con la normalità italiana ristabilita anche nel calcio, tra sentenze farsa ed operato mafioso, l'inter che sfoggia uno scudetti altrui avviata a vincere un campionato in solitario. Diciamo bene in solitario! Molti si chiedono, ma come fanno questi svergognati ad entusiasmarsi ogni domenica? Eppure la risposta è semplice: sono i campioni dell'Italia della mediocrità, il prototipo dell'homo italicus moderno. O se preferite, diciamo Freudianamente che preferiscono godere facendosi delle pippe perchè non sono mai riusciti a scopare!

Buone feste!

giovedì, dicembre 21, 2006

ANCHE LA LAZIO PAGA IL "DAZIO"



Nemmeno la Lazio sfugge a quella che è ormai diventata una consuetudine per le squadre che incontrano l'inter in questa fase di pre-campionato; naturalmente stiamo parlando di torti arbitrali e ci riferiamo in particolare a un netto fallo da rigore di Materazzi su Makinwa (videoclip) inspiegabilmente ignorato dall'arbitro. Il risultato era fermo sullo 0-0 e la concessione del calcio di rigore avrebbe certamente indirizzato l'incontro verso un esito diverso, come successo un paio di settimane fa' in Lazio-Roma.

Nel nostro ultimo post avevamo ipotizzato l'acquisto di Rocchi da parte di Moratti... e ci siamo andati molto vicini... perchè un Rocchi, Moratti lo ha comprato davvero! ma mica Tommaso (il forte attaccante della Lazio preventivamente squalificato dagli "apripista" dell'inter) bensì Gianluca Rocchi, arbitro di Lazio-inter...!

lunedì, dicembre 18, 2006

UN APRIPISTA PER LE DISCESE DELL'inter

Pre-campionato decisamente in discesa per l’inter quest’anno. Mercoledì prossimo si gioca Lazio-inter e indovinate a quale squadra oggi è stato preventivamente espulso un giocatore che non potrà prendere parte alla sfida dell’Olimpico… beh, se Moratti non se lo compra da qui a martedì sera, la squadra è la Lazio e il giocatore è Tommaso Rocchi (il suo attaccante più bravo...) espulso dal Sig. Pantana di Macerata, arbitro di Livorno-Lazio.

Dicevamo, pre-campionato in discesa per gli indossatori… e con tanto di apripista…

domenica, dicembre 03, 2006

A PROPOSITO DEGLI ONESTI

In un'intervista rilasciata alla rivista sportiva QN, Paolo Bergamo (ex designatore arbitrale) torna ancora una volta a parlare del ruolo dell'inter nello scandalo intercettazioni:
"Io parlavo con tutti. Qualcuno ha selezionato le intercettazioni. Il mistero è proprio questo, io parlavo con i dirigenti di tutte le squadre. Ripeto e sottolineo, tutte. Facchetti, parlarne mi addolora, per l'inter si lamentava più di tutti. Anche Sensi si lamentava e non voleva certi arbitri."
Ovviamente i mezzi di comunicazione asserviti alla banda bassotti tacciono.

Leggi l'intervista completa.

L'inter IN PREMIER LEAGUE ?

Così sembra leggendo i commenti della prezzolata stampa italiana asservita alla "Triade al Panettone" di Rossi, Moratti e Tronchetti.

In effetti gli "errori" arbitrali a favore dell'inter sono oramai così numerosi e clamorosi da non poter più essere sottaciuti anche dalla stampa serva del potere. Curiosamente però è nato un nuovo gergo, una sorta di lingua italiana interizzata che, come nelle migliori dittature, ha lo scopo di mettere in una buona luce gli aspetti più oscuri del regime.

Ebbene da alcune settimane nelle trasmissioni televisive e sui giornali, gli errori arbitrali pro inter non vengono più chiamati con il loro nome (ossia FURTO della banda degli onesti), ma sono stati ridefiniti "ARBITRAGGIO ALL'INGLESE" (seguono fragorose risate...).

Ultimo in ordine di tempo è Paolo Casarin che dalle pagine del Corriere del 27 Novembre scrive a proposito di Palermo - inter: "Il secondo gol dell'inter è preceduto da un contrasto tra Caracciolo e Vieira (l'autore della rete) sul quale Rosetti, con una direzione all'inglese, decide di non intervenire. Avrebbe dovuto farlo. Ma la sua direzione nel complesso è da giudicare positiva."

Senza parole...

sabato, dicembre 02, 2006

PER NON DIMENTICARE

Dal quotidiano Libero di venerdì 1 Dicembre 2006 pubblichiamo l'email di Ludovico Francesini a Luciano Moggi (con relativa risposta del Direttore) e il simpatico trafiletto "Nel 2000 scoppiò Passaportopoli"... per non dimenticare...

La confessione di Cuper sul famoso 5 maggio
Caro Moggi, ha letto l'intervista di Cuper sulla Gazzetta di qualche giorno fa? Credo di sì. L'ex allenatore dell'inter dice: «Il 5 maggio molti giocatori dell'inter imploravano i laziali di farli segnare». Ma non segnarono abbastanza e persero lo scudetto. Secondo lei, i vari Moratti, Guido Rossi, Borrelli e i magistrati di Napoli - così solerti - ne sapevano qualcosa? Saluti, LUDOVICO FRANCESINI
Caro Ludovico, l'intervista (purtroppo) mi è sfuggita. Pubblico la tua lettera che leggeranno in tanti, anche se sarà sgradita a molti...
Nel 2000 scoppiò Passaportopoli
Il 14 settembre 2000 in Italia scoppiò lo scandalo "Passaportopoli": coinvolti 7 club (inter, Lazio, Roma, Milan, Udinese, Vicenza, Sampdoria), 14 giocatori (Recoba, Veron, Fabio Junior, Bartelt, Dida, Warley, Jorginho, Alberto, Da Silva, Jeda, Dedè, Job, Mekongo, Francis Zé) e 15 dirigenti tra cui Gabriele Oriali (Inter) e Franco Baldini (Roma). Tutto partì quando i calciatori dell'Udinese Warley e Alberto, in trasferta con la squadra, furono fermati alla frontiera polacca: esibivano passaporti falsi. Il caso Recoba, con quello di Veron, fu il più eclatante: Oriali ottenne il passaporto comunitario (contraffatto) di Recoba servendosi del faccendiere Barend Krausz, lo stesso di Baldini per Bartelt. Lo scandalo fu semi-insabbiato; i protagonisti se la cavarono con mini-squalifiche in sede sportiva; in sede penale lo scorso maggio Oriali e Recoba se la cavarono con 20mila euro di multa.