martedì, febbraio 06, 2007

TUTTI GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO DEI PERDENTI NATI

EMILIO CAMBIAGHI
Da Magazine Bianconero ANNO II - NUMERO 3 Mercoledì 10 Gennaio 2007

Da Magazine Bianconero il primo articolo della serie "Tutti gli scheletri nell'armadio dei perdenti nati". Con il permesso degli amici di MB, da cui ci aspettiamo un commento di assenso, pubblicheremo di settimana in settimana gli altri numeri della serie.

La storia dell'FC internazionale inizia la sera del 9 Marzo 1908 quando, al ristorante milanese "Orologio", 43 "dissidenti" dell'AC Milan si riuniscono per discutere della nuova norma federale che impedisce alle squadre italiane di schierare atleti stranieri. La fronda dei fuoriusciti rossoneri decide, dopo lunga discussione, di fondare una nuova società alla quale viene dato il programmatico nome di "internazionale", in aperta polemica con il nuovo regolamento. Un nomen che si rivelerà profeticamente omen molti anni più tardi: quella nerazzurra infatti sarà (24 novembre 2005, inter-Artmedia Bratislava di Champions League), la prima società del nostro calcio a far scendere in campo una formazione interamente composta da calciatori stranieri.
La prima partita giocata dall'inter nel campionato italiano (10 gennaio 1909) è, segno del destino, una sconfitta. Un 3-2 per mano dei cugini milanisti nel contesto del girone eliminatorio lombardo nel quale è iscritta anche la US Milanese che, con un perentorio 2-0, estromette anzitempo i nerazzurri dalla corsa per la vittoria finale. L'appuntamento con il titolo è però rimandato solo di un anno: la stagione successiva infatti arriva il primo scudetto, anche se le modalità con le quali viene conquistato ricordano molto da vicino il teatrino dell'assurdo calciopolesco che ha permesso ai nerazzurri di fregiarsi la scorsa estate del ventinovesimo titolo Juventino. Vediamo nel dettaglio cosa accadde in quell'anno di grazia.
Il torneo, composto da nove squadre a scontrarsi in partite di andata e ritorno secondo la formula del girone unico, si conclude il 10 Aprile 1910 con questa classifica:
Pro Vercelli e internazionale 25, Juventus 20, Torino 17, Genoa 15, US Milanese 13, Milan e Andrea Doria 12, Ausonia 5.
Vista la parità al termine delle sfide di campionato, il regolamnento prevede lo spareggio, da giocarsi in gara singola sul terreno della formazione che abbia totalizzato il maggior numero di reti segnate. In questo caso, la Pro Vercelli. Ma c'è un problema: la data fissata per l'incontro è il 24 Aprile e, per quel giorno, i vercellesi devono rinunciare ad alcuni dei loro più importanti calciatori, impegnati nelle file della nazionale militare.
Al fine di riavere disponibili i propri tesserati, la Pro Vercelli chiede ufficialmente un cambio di data ma la FIGC rende noto che spetta all'internazionale la decisione finale di un eventuale spostamento. La società milanese respinge la richiesta e impone agli avversari di presentarsi nel giorno prestabilito.
Sdegnata da una tale mancanza di sportività la Pro Vercelli schiera, in segno di protesta, la quarta squadra, una formazione giovanile composta principalmente da undicenni. L'inter, nonostante l'evidente disparità di forze, non si tira indietro e gioca l'incontro: finisce 10-3 per i nerazzurri, che riescono nell'impresa di farsi infilare tre volte da una squadra di "atleti" poco più che bambini. Ecco come entrò in bacheca il primo scudetto nerazzurro.

Chissà che anche allora il Moratti di turno non abbia brindato alla "vittoria".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nessun problema per la pubblicazione degli articoli.
Ci mancherebbe